Atena nasce nel 2015 come naturale conseguenza delle ricerche ed esperienze maturate nel campo del restauro di facciate ed in particolare di patologie murarie – prima tra tutte l’umidità da risalita capillare – da Luigi Vantangoli.
Vantangoli, dopo anni di test e prove sul campo, iniziate nel 2007, ha messo a punto un proprio sistema per il prosciugamento dei muri umidi da risalita capillare, che utilizza le semplici energie della natura per risolvere definitivamente la patologia.
Le ultime scoperte scientifiche sull’elemento Acqua sono di per sé destabilizzanti, in quanto comportano un inevitabile cambiamento di paradigma su questo meraviglioso elemento, che coinvolge ogni aspetto della vita del pianeta Terra.
La stretta interazione tra queste energie naturali e l’acqua, attraverso il campo quantistico informazionale e l’elettrodinamica coerente, sta alla base della formazione e sviluppo della vita e, anche se più “banale”, dei principi che attivano la patologia muraria definita “da umidità per risalita capillare”.
Atena srl, nell’ottica di mantenere una importante continuità nella ricerca scientifica, ha collaborato con diverse Università italiane (Napoli, Cagliari, Sassari) e, attualmente, con il CNR – ISPA e con l’I.S.C.R. (Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro).
Atena ha sviluppato la QUANTUM TECHNOLOGY, che sottende una tecnologia “interagente” con l’acqua. All’interno della Quantum Technology, utilizzando programmi diversificati, si sono sviluppati due settori distinti: il prosciugamento dei muri umidi con dispositivi denominati DRY UP, e il trattamento delle acque impiantistiche, con dispositivi dedicati al mondo del privato, all’Hospitality e al Professional ed in grado di risolvere il problema del calcare e ridurre in modo importante le cariche batteriche, in primis la Legionella.
La tecnologia DRY UP è stata inserita, a pieno titolo, nelle “Tecnologie non invasive” riconosciute dall’I.S.C.R. di Roma.
Ogni installazione della nostra tecnologia Dry Up è seguita e monitorata dall’apparato tecnico, dotato di sofisticate attrezzature, in grado di analizzare e diagnosticare le problematiche, anche microscopiche o apparentemente occulte.
La metodologia di controllo, periodica, eseguita durante il periodo di prosciugamento, molto severa e condotta secondo le normative UNI e/o i metodi utilizzati da oltre vent’anni dall’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, è organizzata in modo da poter seguire il cliente fino alla completa risoluzione della patologia muraria, oggetto dell’intervento di prosciugamento.
Ad oggi vi sono due importanti cantieri dove le installazioni Dry Up sono monitorate direttamente e costantemente dal Laboratorio di Diagnostica Multispettrale dell’I.S.C.R., nella persona del prof. Fabretti: San Francesco al Gaudio a Roma, nota sia per essere il punto di arrivo dei pellegrini che percorreranno la via Francigena (in via di riattivazione) sia per essere stato il tempio frequentato affettivamente dal primo ministro Aldo Moro e la Cattedrale di Asti, esempio unico di architettura gotica completamente affrescata internamente.
La tecnologia DRY UP è fortemente innovativa e, a differenza di altre (es. campi elettromagnetici pulsanti), non produce alcun danno né alle murature né alle forme di vita che permangono all’interno del raggio d’azione.
I dispositivi Dry Up non emettono energie radianti di alcun genere, ma sono, concettualmente, “armonizzatori di fase” e, in particolar modo, della fase del campo elettromagnetico naturale denominato dagli scienziati “Modi stazionari o Risonanza di Schumann”. Agendo direttamente sul campo elettromagnetico di Schumann, presente naturalmente in ogni luogo della superficie terrestre, si ha, come conseguenza, un cambiamento della fase oscillante delle aggregazioni molecolari dell’acqua, chiamate “Domini di Coerenza”. Il cambiamento che avviene nell’acqua presente nei muri per risalita produce una diminuzione della tensione superficiale e un riequilibrio della differenza di potenziale elettrico verticale che si riscontra in ogni muratura umida (e che rappresenta la vera forza motrice in grado di spingere l’acqua su nei capillari fino ad altezze di alcuni metri). La naturale conseguenza è un ritorno dell’acqua nel terreno, grazie alla forza di gravità terrestre. La presenza permanente del dispositivo impedisce all’acqua di tornare nuovamente nelle murature, invadendole.
Operare sul piano sottile dell’informazione ci permettere di coprire grandi superfici con un solo dispositivo. La dimensione del dispositivo Dry Up è paragonabile a quella di un libro tascabile – 10 x 20 x 4 cm di profondità. Non deve essere collegato alla corrente elettrica né utilizza batterie elettriche.
La casistica di casi risolti ci permette di offrire due garanzie al cliente: la prima, chiamata “soddisfatti o rimborsati” garantisce il prosciugamento dei muri invasi dall’acqua per capillarità in un periodo di tempo definito dal servizio tecnico dopo la prima accurata diagnostica; se così non fosse, Atena si impegna a restituire l’80% dei soldi investiti dal cliente. Nei confronti di proprietà pubbliche e beni ecclesiastici questa garanzia viene portata al 100%. La seconda garanzia è sul funzionamento del dispositivo per una durata di ben 20 anni.
Negli ultimi anni vantiamo referenze significative, tra cui possiamo elencare:
- Cattedrale di Asti, committente la Diocesi di Asti, rif. Arch. Marialaura Roselli, dimensioni della installazione circa 2.800 mq, serviti da tre dispositivi Dry Up.
- Palazzo Arcivescovile di Milano, committente il Capitolo Metropolitano del Duomo, rif. arch. Enrico Sacerdote, dimensioni dell’installazione circa 450 mq, serviti da un dispositivo Dry Up.
- Basilica di Sant’Apollinare nuovo a Ravenna, committente la Diocesi di Ravenna, rif. Geom. Antonio Zaniboni, dimensione dell’installazione circa 3.800 mq, serviti da due dispositivi Dry Up.